CINQUE LAVORATORI TURCHI DELLA TEKEL IN OSPEDALE

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Cinque lavoratori della Tekel turca in sciopero della fame sono stati ricoverati in ospedale. Dopo lo sciopero generale del 4 febbraio scorso, i lavoratori continuano la loro protesta a Ankara davanti alla sede di Turk-Is, una delle confederazioni sindacali turche.
I lavoratori della Tekel (che produce alcoolici e tabacchi) chiedono di essere reintegrati in altre aziende statali dopo che la privata British and American Tobacco (uno dei nuovi padroni della ex azienda statale ridotta a spezzatino) ha annunciato di voler chiudere quattro stabilimenti mantenendone uno solo, quello sul Mar Nero. Ma vogliono un reintegro a pari condizioni e non con il contratto C4 proposto dal governo e che prevede, tra l’altro 10 mesi retribuiti e due mesi di aspettativa non pagata, un salario pari a un terzo di quello che prendevano finora. In più devono rinunciare ai loro diritti sindacali. Si tratta del nuovo contratto temporaneo per i dipendenti pubblici, che prevede anche che il dipendente sia costretto a accettare il futuro lavoro in un qualunque ufficio pubblico, in una città o luogo decisi dal governo. Modello inglese.
Lo sciopero generale (vietato in Turchia dalla costituzione redatta dopo il colpo di stato del 1980) è stato un successo: decine di migliaia di lavoratori hanno incrociato le braccia in tutto il paese e ovunque ci sono state partecipate manifestazioni.

 


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